HIV/AIDS: domande aperte

  • Tipologia FAD
  • Data 10-11/09/2021
  • Luogo VIRTUAL
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Razionale

In Italia i numeri dell’infezione da HIV restano sostanzialmente stabili, con 3.443 nuove diagnosi segnalate nel 2017. 

L’incidenza, pari a 5,7 nuovi casi ogni 100.000 residenti, è in linea con quella degli altri Paesi europei e racconta una parabola discendente, se si considera il picco di 30 anni fa, con quasi 27 nuove infezioni di HIV ogni 100.000 abitanti.
Ma stiamo parlando di un'infezione pericolosa che si potrebbe evitare con una adeguata consapevolezza di come si trasmette e di come ci si protegge: ecco perchè preoccupa il numero di casi fra i giovanissimi e fra gli stranieri.

Tuttavia, i cambiamenti della storia naturale dell’infezione da HIV sono stati in larga parte generati dall’impatto delle terapie antiretrovirali. La differenza è che, in larga parte, oggi l’infezione è possibile riconoscerla e trattarla più precocemente di prima, e questo modifica tutta l’espressività clinica della malattia.
Oggi tuttavia ci sono ancora delle questioni fortemente dibattute.

La condizione definita “Late presenter” è un problema da risolvere. L’esito è che è meno frequente quel quadro clinico che veniva chiamato AIDS conclamato, mentre è molto più frequente una presentazione clinica o asintomatica o in buona parte legata a disturbi minori della malattia. Nei pazienti in trattamento, che costituiscono la grande proporzione dei pazienti viventi con HIV, la storia naturale delle manifestazioni cliniche è profondamente mutata: quando non era disponibile la terapia la malattia aveva un suo decorso, che comportava la progressiva immunodeficienza e diverse neoplasie HIV-correlate; ora se il paziente non ha una diagnosi tardiva e inizia la terapia correttamente, il deficit immunitario che si era stabilizzato fino al momento della diagnosi viene corretto e il paziente non deve subire la maggior parte delle gravi manifestazioni legate all’immunodeficienza. 

La questione dei late presenter è diffusa in tutti i Paesi europei e l’Italia non fa eccezione. Oggi dal 40 al 50% e anche oltre dei soggetti si presentano alla diagnosi in condizione di infezione più tardiva, cioè con un livello di CD4 inferiore ai 350, che è il livello di guardia al di sotto del quale l’avvio del trattamento è obbligato. Questo avviene essenzialmente perchè non c’è consapevolezza dello stato d’infezione per problemi che concernono il grado di percezione del rischio da parte della popolazione generale.

Un altro problema è rappresentato dai pazienti con infezione da HIV e bassa viremia persistente, oppure quello dei pazienti HIV con persistenti bassi livelli di CD4 nonostante terapia antiretrovirale. Le resistenze al virus possono ancora oggi condizionare gravemente il decorso della malattia nei pazienti con infezione da HIV? Questa è una delle altre questioni ampiamente dibattute dalla comunità scientifica. Invece per quanto riguarda le strategie di trattamento è aperto il dibattito sui benefici a lungo termine delle triplici terapie a base di INSTI e TAF rispetto alle terapie antiretrovirali duplici. Poi ancora gli aspetti che riguardano la safety a lungo termine generano forte interesse tra i clinici: in particolare il fenomeno dell’incremento di peso e quello degli effetti neuropsichiatrici e neurocognitivi nei pazienti HIV. La ricerca dei nuovi markers come la qualità di vita e i PROs sono aspetti interessanti oggi sempre più interessanti. Infine il ruolo delle associazioni di pazienti viene sempre piè chiamato in causa nel definire endpoint degli studi clinici e programmi di prevenzione e di gestione dell’HIV. Le problematiche aperte sono molte 

Obiettivi - I progressi della terapia antiretrovirale osservati a partire dal 1996 sono sotto gli occhi di ognuno di noi.

Tuttavia, la partita contro l’HIV/AIDS non è ancora finita. Questo corso si propone di dare rapide risposte ad una serie di domande brucianti e di questioni aperte in HIV, alla luce di quanto sta emergendo in letteratura

Obiettivo Formativo

Documentazione clinica. Percorsi clinico-assistenziali diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza - profili di cura

Responsabile Scientifico

Dott. Giuliano Rizzardini
Direttore Reparto Malattie Infettive 1
ASST Fatebenefratelli
Ospedale Sacco di Milano

Faculty

Prof. MASSIMO ANDREONI, Roma
Dr. ANDREA ANTINORI, Roma
Prof.ssa TERESA BINI, Milano
Prof. PAOLO BONFANTI, Monza
Dr.ssa ANTONELLA CINGOLANI, Roma
Dr.ssa PAOLA CINQUE, Milano
Prof. GIOVANNI DI PERRI, Torino
Prof. ANDREA GORI, Milano
Prof. GIOVANNI GUARALDI, Modena
Dr.ssa MARIA ROSARIA IARDINO, Milano
Prof.ssa GIULIA CARLA MARCHETTI, Milano
Prof. CARLO FEDERICOPERNO, Roma
Dr. GIULIANO RIZZARDINI, Milano
Prof. MARCO RIZZI, Bergamo

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Attività obbligatorie

È necessario seguire il 90% dell'attività formativa.
Al termine del Congresso, verranno resi disponibili i questionari di valutazione e di gradimento.
Il discente avrà 72 ore di tempo per compilare i questionari entrambi indispensabili per l'ottenimento dei crediti ECM.
Questionario di valutazione (obbligatoriamente a risposta multipla e doppia randomizzazione).

La normativa ministeriale in vigore dal 23/06/2014 prevede che:

  • numero massimo di tentativi a diposizione: 5
  • soglia di superamento: 75% delle risposte corrette

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Se già effettuato login, verrà visualizzata apposita pagina riepilogativa del corso,

  • Data inizio: 10 settembre 2021
  • Data fine: 11 settembre 2021
  • Crediti ECM: 10,5 crediti
  • Iscrizione Evento: gratuito
  • Partecipanti: 150
  • Tipologia: FAD
  • ID ECM: 265-325010
  • Provider ECM: 265
  • Ore formative: 7

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